Descrizione
Paura a Vidolasco: tre residenti recuperati con i gommoni dai vigili del fuoco. A Sergnano cede l’argine, a Pianengo allagamenti. Vertice d’urgenza in prefettura.
di STEFANO SAGRESTANO
CASALE VIDOLASCO Il prezzo più alto lo ha pagato la località di Vidolasco, dove una famiglia di tre persone è stata evacuata nel primo pomeriggio dai vigili del fuoco, a causa dell’acqua arrivata a lambire la casa. Altri residenti sono rimasti, at t endendo che il fiume cominciassee a calare. I n contemporanea la riunione in prefettura a Cremona, proprio per coordinare i soccorsi e fare il punto della situazione. Un’ora dopo è toccato a Sergnano, in particolare all’area golenale a sud del ponte sul Serio che porta a Casale, chiuso al traffico da mezzogiorno: la forza dirompente del fiume, con un livello che ha superato di oltre 4 metri lo zero idrometrico, ha sfondato l’argine di destra e l’ondata ha allagato l’area golenale e i terreni coltivati attigui, raggiungendo anche alcune serre. Nel frattempo veniva decisa la chiusura del ponte sulla Melotta tra Pianengo e Ricengo. Più a nord, già da ore era stato dichiarato off limits quello di Mozzanica. Scelte obbligate, per ragioni di sicurezza, che hanno inevitabilmente creato il caos per quanto riguarda la viabilità, specialmente lo stop sulla Melotta. Il livello del fiume si era ingrossato già durante la nottata, a causa delle piogge torrenziali cadute sulle Orobie e su tutto il Cremasco. Non per nulla l’allerta dei gruppi di Protezione civile è scattato già dalle 4. Operativi il Soic comunale di Casale Cremasco e del parco del Serio, ‘Lo Sparviere’ di Crema e il San Marco di Casaletto Ceredano. La forte pioggia di inizio giornata si è esaurita in mattinata e nel pomeriggio è spuntato il sole. Quasi una beffa: proprio mentre tornava il sereno, il fiume ha cominciato a fare danni. I sindaci, insieme agli altri amministratori, hanno presidiato i punti critici. Il primo cittadino di Casale Cremasco, Antonio Gras si , è stato a Vidolasco. Nessuno dei residenti ha corso reali pericoli, grazie all’immediato intervento dei vigili del fuoco, in particolare degli specialisti del Soccorso fluviale alluvionale, dotati di canotto, insieme ai colleghi del distaccamento di Crema. A Sergnano il sindaco Mauro Giroletti ha atto lo stesso nell’area dove il Serio ha esondato. «La situazione è sotto controllo, ma sicuramente ci sono dei danni all’argine, in quanto il fiume ha sfondato. Potremo capirne di più quando l’acqua si sarà ritirata» ha commentato Giroletti. Più a sud, le cose sono andate leggermente meglio a Pianengo e Crema, dove comunque tutti gli accessi al fiume erano stati chiusi già dalla mattinata e in alcuni casi l’acqua ha lambito giardini e proprietà private che si affacciano sul Serio. «Erano quasi una decina d’anni che non vedevo una situazione simile – ha raccontato il sindaco di Pianengo, Roberto Barbaglio —: il fiume stavolta fa molta paura». Preoccupazione anche a Montodine, nell’ultimo tratto prima della confluenza nell’Adda. Il sindaco, Alessandro Pandini, e la Protezione civile sono rimasti a monitorare la situazione fino a sera inoltrata. La ciclabile per Ripalta Arpina, già chiusa per la piena di mercoledì, è finita nuovamente sott’acqua.
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Ultimo aggiornamento: 12 ottobre 2024, 07:42